CAF ACLI. Lavori nel B&B: dimezzata la detrazione

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L’uso parziale dell’abitazione come bed and breakfast dimezza il bonus sulla ristrutturazione; “Posso detrarre i lavori di ristrutturazione effettuati nell’immobile che adibisco a B&B?”. La risposta è semplice: se l’utilizzo della casa è promiscuo, cioè se parte di essa viene destinata all’attività commerciale e un’altra parte resta a disposizione del titolare, allora sì, la detrazione è ammessa, anche se solo per metà; altrimenti, se l’immobile è totalmente adibito all’attività di B&B, non potendo essere più dimostrato in questo caso l’utilizzo promiscuo (metà abitazione, metà B&B) il bonus non potrà essere applicato.

La ragione va individuata nella regola basilare del bonus fiscale sugli interventi di restauro/ristrutturazione/manutenzione straordinaria, che di norma prevede la sua applicazione nella misura del 50% della spesa per i soli immobili ad uso residenziale. Laddove, invece, vi sia una situazione di utilizzo cosiddetto “promiscuo”, cioè di un utilizzo che abbini lo scopo abitativo a uno scopo professionale/lavorativo/commerciale, come avviene appunto nel caso dei B&B (o come potrebbe avvenire nel caso di uno studio medico privato), la detrazione viene comunque applicata, ma solo sul 25% della spesa effettuata.

A tal riguardo l’Agenzia delle Entrate, in una risoluzione del 2008, la n. 18/E, rispondeva proprio questo, cioè che la detrazione “va ridotta al cinquanta per cento qualora gli interventi di ristrutturazione interessino unità immobiliari residenziali adibite promiscuamente anche all’esercizio di attività commerciale (occasionale o abituale)”.

FONTE: CAF