PATRONATO ACLI. Revisione Inail per gli infortuni

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infortunio-lavoroNell’ambito dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali il procedimento che consente di verificare nel tempo la congruità del danno riconosciuto e quindi della prestazione posta in pagamento, con l’evoluzione delle lesioni subite, si chiama revisione.
La possibilità di poter ricorrere a tale opportunità non è però a discrezione dell’infortunato, ma è definita dal Dpr 1124/65 (Testo Unico degli infortuni e delle malattie professionali), il quale prevede comunque delle scadenze ben definite entro le quali inoltrare la richiesta di revisione all’Inail. Anzi, è bene ricordare che tali termini valgono anche per l’Istituto, il quale deve strettamente attenersi laddove intenda valutare eventuali miglioramenti dello stato di salute dell’infortunato.
Per quanto riguarda gli infortuni il termine ultimo per valutare la gravità della lesione è individuato entro il decimo anno dalla data di decorrenza della rendita. Tale scadenza è tassativa, nel senso che superato tale termine i postumi vengono considerati immodificabili e pertanto ogni ulteriore cambiamento è irrilevante per l’assicurazione Inail.
Nei periodi intermedi sono previste comunque ulteriori possibilità: nei primi quattro anni dalla decorrenza della rendita, come nel suo caso, la revisione può essere richiesta in qualsiasi momento purché sia trascorso almeno un anno dalla precedente. Lo stesso termine del 4° anno vale anche quando la revisione non sia stata mai richiesta. Trascorso il quarto anno esistono solo altre due possibilità di revisione: alla scadenza del 7° anno e poi, l’ultima, come già accennato, alla scadenza del 10° anno.
Pertanto è consigliato recarsi presso un Patronato, muniti di tutta la documentazione medica in possesso e delle comunicazioni Inail, di modo che l’infortunato possa essere sottoposto a visita medica da parte del consulente medico di sede e sia quindi possibile valutare insieme il momento migliore per richiedere la revisione e magari ipotizzare anche quelle future.

Fonte: ACLI