ACLI. 27 Novembre 1964: il Fondo di Solidarietà Internazionale è reso permanente

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fondo internazionale 2Il 27 Novembre 1964 il Consiglio Nazionale delle Acli delibera di rendere permanente il Fondo di Solidarietà Internazionale, già presente in alcuni circoli dell’associazione:

“Ogni dirigente, militante, socio del movimento operaio cristiano italiano è chiamato a questo impegno di solidarietà internazionale, perché ha maturato un suo stile, perché ha affrontato e risolto problemi che quei movimenti ora affrontano, perché sente imprescindibile dal suo essere la solidarietà con tutti i popoli. Il Consiglio nazionale ha perciò deliberato di rendere permanente il Fondo di solidarietà internazionale, già istituito in occasione del 1°maggio 1964 e questo nello spirito che deve animare il ventennio della costituzione delle Acli. Un appello a tutti i soci e a tutti i circoli perché prendano coscienza di quest’esigenza che è poi quella di rendere più forti i movimenti operai cristiani di tutto il mondo per più efficacemente combattere nel nome cristiano, per far avanzare la causa comune dei lavoratori nella pace, nella libertà” (delibera del Consiglio Nazionale Acli del 27 novembre 1964).

Nei mesi successivi parte, tra i lavoratori aclisti, una campagna di raccolta fondi da destinare allo sviluppo delle organizzazioni dei lavoratori di ispirazione cristiana dei paesi del Terzo mondo. Il successo sarà straordinario, tanto che i circoli raccoglieranno, secondo i dati aggiornati al 1° Maggio 1965, oltre 10 milioni di lire.

Nel 1964 le Acli avevano messo al centro della loro attenzione le sorti del Movimento mondiale dei lavoratori cristiani. Ecco parte del messaggio, letto alla radio, ai lavoratori italiani dal presidente nazionale Livio Labor in occasione del 1° Maggio:

[…] Il nostro impegno del 1° Maggio 1964 non sarebbe all’altezza dei tempi nuovi se non avessimo ben presenti nella nostra mente e cari nel nostro cuore le aspirazioni, i problemi, le ansie di milioni di lavoratori di tutto il mondo. […] Il ruolo delle forze di lavoro – operaie e contadine – è di grandissima importanza nel Terzo mondo. L’urgenza delle riforme sociali, i problemi della costruzione di strutture democratiche, la sensibilizzazione politico-sociale delle masse richiedono l’apporto organizzato dei lavoratori. Ecco perché [le Acli] hanno deciso di celebrare il 1°maggio nel nome della solidarietà internazionale, chiamando i lavoratori italiani a prendere coscienza di questi problemi e a concorrere – con qualche sacrificio personale – al sostegno e allo sviluppo delle forze del lavoro cristiane e democratiche dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina. Viva il 1° Maggio, viva la solidarietà internazionale dei lavoratori (Livio Labor – discorso in occasione del 1° Maggio 1964).

Fonte: ACLI