Per le correzioni a proprio favore sui 730/2017 presentati entro luglio siamo ormai sul filo di lana. La scadenza, infatti, entro cui elaborare i modelli integrativi presso CAF o altri intermediari abilitati è ormai dietro l’angolo: 25 ottobre. Come detto, si parla di correzioni a favore, cioè di integrazioni che permettono al contribuente di rettificare quanto dichiarato nel modello originario, laddove, appunto, l’errore abbia comportato un maggior debito o un minor credito rispetto al reale. Questo, ad esempio, può capitare (anzi capita di frequente) quando si finisce per dichiarare un reddito più alto di quello effettivamente conseguito, o magari quando scappa di dimenticare l’inserimento di un onere detraibile-deducibile.
In linea di massima, anche dopo le novità del 2015, le modalità di presentazione dei modelli integrativi sono rimaste pressoché identiche, salvo che per le correzioni relative ai modelli originari consegnati attraverso il sistema telematico dell’Agenzia delle Entrate, vale a dire senza l’intervento del sostituto d’imposta o di un intermediario. Per questi ultimi, infatti, bisogna sostanzialmente rivolgersi a un CAF-professionista che raccolga tutta la documentazione della dichiarazione e trasmetta il nuovo modello a integrazione del precedente. Viceversa, in caso di presentazione “mediata” del 730 originario – cioè con l’aiuto del sostituto o appunto di un intermediario – valgono ancora le regole di sempre.
Quindi:
- se il contribuente riscontra nella dichiarazione già presentata errori od omissioni la cui correzione comporta un maggior rimborso, un minor debito o un’imposta pari a quella determinata con il mod. 730 originario, può comunque presentare una dichiarazione integrativa. Il nuovo modello 730, sul quale andrà indicato il codice “1” nell’apposita casella “730 integrativo”, dovrà essere presentato al CAF entro la data del 25 ottobre 2017, anche se l’assistenza è stata originariamente prestata dal sostituto d’imposta. Qualora il contribuente consegnasse la dichiarazione integrativapresso lo stesso CAF a cui ha consegnato il modello originario, dovrebbe esibire solo la documentazione relativa all’integrazione da effettuare. Se invece l’assistenza è stata prestata dal sostituto d’imposta o da qualche altro CAF/intermediario abilitato, il contribuente dovrà nuovamente esibire tutta la documentazione. Va infine ricordato che la presentazione di una dichiarazione integrativa non sospende le procedure avviate con la consegna del primo 730, e di conseguenza non fa venir meno l’obbligo per il sostituto d’imposta di effettuare i rimborsi spettanti o trattenere le somme dovute in base al 730 originario;
- se invece, per incompletezza o incongruenza dei dati indicati nel frontespizio della dichiarazione originaria, il sostituto non è stato correttamente identificato, nell’apposita casella del modello integrativo deve essere indicato il codice 2 e la dichiarazione va integrata limitatamente al riquadro relativo ai dati del sostituto d’imposta che deve effettuare il conguaglio, mentre i rimanenti dati devono essere i medesimi della dichiarazione originaria. Pertanto, al fine di consentire l’effettuazione dei conguagli a partire dalle retribuzioni di competenza del mese di luglio, il medesimo soggetto che ha prestato l’assistenza per la presentazione del Modello 730 originario dovrà apportare tempestivamente la modifica necessaria;
- se infine l’integrazione riguarda errori od omissioni la cui correzione comporta un maggior rimborso, un minor debito o non influisce sulla determinazione dell’imposta scaturita dalla dichiarazione originaria e il risultato contabile del modello 730 originario non è mai pervenuto al sostituto d’imposta per inesattezze nei dati indicati nel frontespizio relativamente al sostituto che deve effettuare il conguaglio, nella casella “730 integrativo” deve essere indicato il codice 3. In tale ipotesi la modifica deve essere apportata dallo stesso soggetto che ha prestato assistenza per la presentazione della dichiarazione originaria e la dichiarazione integrativa può essere presentata entro il 25 ottobre. Il sostituto d’imposta effettua il conguaglio sulla retribuzione erogata nel mese di dicembre, sulle eventuali somme a debito deve essere applicato l’interesse dello 0,40 mensile a partire dal mese di agosto. Per i dipendenti che percepiscono nel mese di agosto le retribuzioni di competenza del mese di luglio e per i pensionati deve essere applicato l’interesse dello 0,40 mensile a partire dal mese di settembre.
Resta invece da esaminare la casistica “opposta” dei contribuenti che commettono errori a proprio favore, tali, cioè, da comportare un maggior credito o un minor debito. In questi casi, anziché il 730 integrativo, va elaborato per forza un Modello Redditi (ex Unico) Persone fisiche. Vi sono due opzioni: o fare il Modello Redditi entro la scadenza ordinaria del 30 settembre 2017, termine quest’anno prorogato al 31 ottobre 2017 (cosiddetto modello “correttivo nei termini”), oppure fare un Modello Redditi integrativo a sfavore entro il termine dell’accertamento previsto dalla norma, vale a dire entro il quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione errata, pagando quindi il tributo spettante, più gli interessi calcolati al tasso legale con maturazione giornaliera e le sanzioni in misura ridotta previste in materia di ravvedimento operoso.
Fonte: CAF ACLI