Dal 1° gennaio 2019 sono stati aggiornati, secondo l’indice ISTAT, i contributi previdenziali e assistenziali dovuti all’Inps per i collaboratori domestici. La notizia è stata resa nota dall’Istituto di previdenza con una recente circolare, contenente i nuovi importi.
I contributi sono calcolati in modo diverso a seconda che il collaboratore familiare presti la propria attività lavorativa con orario inferiore o superiore alle 24 ore settimanali.
Se non supera le 24 ore, il contributo orario è commisurato a tre diverse fasce di retribuzione.
Se l’orario è di almeno 25 ore settimanali, il contributo orario prescinde dalla retribuzione corrisposta ed è fisso per tutte le ore lavorate.
La retribuzione presa a riferimento per individuare il relativo contributo comprende, oltre alla paga oraria concordata tra le parti, anche la tredicesima e l’eventuale indennità di vitto e alloggio, calcolate in misura oraria.
Il contributo previdenziale, che garantisce la copertura assicurativa per la pensione, la maternità, l’indennità di disoccupazione Naspi, gli assegni al nucleo familiare, nonché l’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali, viene versato, oltre che per le ore di effettivo lavoro, anche per quelle di assenza comunque retribuite, come malattia, ferie, festività.
A partire dall’anno 2013, il contributo orario è differenziato a seconda che si applichi per i contratti a tempo indeterminato o a termine. In quest’ultima ipotesi, la contribuzione è maggiorata dell’1,40%, con esclusione dei rapporti a termine instaurati per sostituire lavoratori assenti.
Insieme al pagamento dei contributi Inps, il contratto collettivo di lavoro prevede un contributo aggiuntivo in favore della Cassa Colf che eroga prestazioni assistenziali alle parti in caso di malattia o infortunio del lavoratore. L’importo del contributo aggiuntivo è di € 0,03 per il numero delle ore considerate nel trimestre.
Fonte:Patronato Acli