Caffè Alzheimer: l’appello per una rete socio-assistenziale unita

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I servizi e le competenze in dote alle Acli a disposizione dei malati di Alzheimer, dei loro familiari e caregivers: è il dato emerso nell’incontro di venerdì 9 dicembre e nel quale gli intervenuti, in coro, hanno sollecitato una fattiva presenza e collaborazione delle Asl territoriali.

Presso l’aula consiliare di Palazzo Mosti si è dibattuto delle best practice in ambito socio-sanitario all’interno del nuovo appuntamento con “Caffè Alzheimer”: a portare i saluti il sindaco di Benevento Clemente Mastella, l’assessore alle Politiche Sociali Carmen Coppola, la presidente provinciale delle Acli Benevento e di Progetto Vita Maria Giovanna Pagliarulo, il direttore del CSV Irpinia Sannio Maria Cristina Aceto e il Direttore regionale Patronato Acli Campania Gerardo Di Muro. A relazionare Andrea Fabbo, Direttore struttura complessa di Geriatria – Disturbi cognitivi e Demenze AUSL di Modena nonché componente del tavolo nazionale Demenze del Ministero della Salute, Francesco Treglia, psicologo-psicoterapeuta e Carmine De Blasio, direttore del Consorzio A5 Regione Campania. Conclusioni affidate ad Antonio Russo, vicepresidente nazionale Acli.

“La rete sociale e assistenziale funziona solo se ognuno fa la sua parte” ha ribadito nel corso dell’incontro il presidente regionale e di Simposio Acli, Filiberto Parente, moderatore dell’incontro. Un trait d’union invocato dallo stesso Russo nel corso del suo intervento: “Il tema della salute non può essere ridotto soltanto alla sanità. Dobbiamo fare in modo che i diritti dei malati di Alzheimer siano tutelati a tutte le latitudini e longitudini. Noi mettiamo a disposizione la nostra associazione per la prevenzione”.

Concetto sposato dal dottor Fabbo che ha sottolineato la necessità di “dover cercare l’integrazione con la parte sanitaria, considerato che bisogna ancora superare lo stigma nei confronti della malattia come anni fa lo era per il cancro” e lanciando l’idea di un Centro per disturbi cognitivi a Benevento sul modello dell’AUSL di Modena. L’assessore Coppola ha ricordato il progetto in essere per la Casa di Jonas, un luogo in supporto dei malati e dei loro cari in cui provare a lenire le ferite causate dalla patologia. Un progetto cui tiene particolarmente il sindaco Mastella, che ha stimato l’apertura della struttura entro maggio del prossimo anno, e per il quale amministrazione e Acli hanno stabilito reciproco impegno, come affermato dal direttore regionale del Patronato, Di Muro, che ha evidenziato l’importanza dei corsi di formazione creati per le badanti.